
Questo articolo di Pasqua è un piccolo augurio a tutti voi che leggete, chi costantemente, chi occasionalmente, questo spazio di contenuti e di speranze. E’ un augurio per tutte le attuali “vittime”, e sottolineo l'”attuali”, perchè vittime non si è per sempre, e, come spesso scrivo, è improprio anche definire “vittima” chi è caduto/a dentro questa trappola abusante. Dividerò questo articolo in due punti. Il primo punto ti rimanda a come il narcisista affronta le festività canoniche, ovvero il Natale e la Pasqua, e il secondo punto è un augurio VERO per te che forse sei “vittima”, e che hai bisogno della TUA resurrezione.
COSA FA IL NARCISISTA DURANTE LE GIORNATE DI PASQUA
La festività della Pasqua non è una festività sentita dai più allo stesso modo del Natale, seppur la sua valenza cristiana sia superiore. L’atmosfera, e lo spirito di chi la vive, e l’attività di marketing della pubblicità, non arrivano neanche lontanamente ad essere equipollenti a questi elementi che si attivano durante il periodo natalizio. Ecco perchè l’efficacia dell’azione del narcisista sulla vittima è piuttosto blanda durante la Pasqua. Il narcisista vuole INNESCARE REAZIONI, approfitta di ogni occasione per poter tornare con i cucù (messaggi, squilli, mail dopo lo scarto per controllare la vittima), approfitta di ogni occasione per poter generare angoscia nella vittima che si aspetta qualcosa da lui, andando per SOTTRAZIONE, essendo evitante, non essendo presente, e il periodo pasquale può essere un pretesto, come tanti altri, ma meno forte rispetto a quello natalizio. Sto facendo un paragone costante con il Natale perchè ho scritto degli articoli molto approfonditi circa l’azione del narcisista durante il periodo natalizio e da questi articoli puoi cogliere ciò che si innesca nella mentalità del narcisista e ciò che si innesca nella mentalità della vittima, durante una festività canonica. Ecco, qui di seguito ti lascio i link degli articoli che parlano del Natale. La mia decisione di allegare i link sul Natale qui è dettata non da controvoglia, o mancanza di intuizione e conoscenza circa l’azione del narcisista durante le vacanze pasquali, è piuttosto perchè non mi piace ripetermi, non mi piace non dare sempre, in ogni articolo, quel qualcosa in più rispetto a tutti gli altri articoli. Il narcisista, durante le festività, si comporta sempre NELLO STESSO MODO, con la differenza che durante la Pasqua, piuttosto che durante il Natale, la sua azione è meno scontata, perchè lui sa essere questa una festa non “ad impatto” nella reazione della vittima – non ci sono lucette in giro, non c’è nessun albero di Natale fatto o non fatto insieme, non c’è nessun capodanno- , quindi è probabile che il narcisista non torni da nessuna preda e se ne stia una giornata in casa a guardare serie tv, oppure non si metta a rovinare la festività alla sua partner, così come lo avrebbe fatto durante il Natale, semplicemente perchè la Pasqua è, a livello oggettivo, per tutti, una festività più o meno leggermente percepita “inferiore” emotivamente, A MENO CHE non ci siano elementi soggettivi della storia relazionale che siano legati a questa festività, ad esempio il primo bacio dato davanti ad un uovo di Pasqua che il narcisista aveva regalato alla vittima, per dirne una.
Comunque, i link dove puoi ritrovarti sono questi:
1. NATALE: il narcisista e la vittima nel love bombing – Le voci di Eco
2. NATALE: quando il narcisista svaluta la vittima nel periodo natalizio – Le voci di Eco
3.NATALE: quando il narcisista scarta la vittima nel periodo natalizio – Le voci di Eco
COME TU, VITTIMA, PUOI RISORGERE DALLE TUE CENERI
Ciò che io auguro a te, se sei vittima di abuso narcisistico, o se lo sei stata e ancora vivi negli strascichi, è di RISORGERE DALLE TUE CENERI. La Pasqua, quella vera, quella dal significato cristiano ma anche umano, è quella che ognuno di noi può vivere sulla sua pelle, con la riappropriazione di se stessi, con il prendersi di nuovo tutta l’indipendenza perduta o non ancora presa, con il tornare alla luce dopo il buio. Se hai vissuto una relazione (di qualsiasi tipo) con una persona affetto da questo disturbo, hai vissuto una Via Crucis infernale, fatta di oscurità, di paura, di angoscia, di sensi di colpa, di gabbia asfissiante che non ti faceva/fa respirare, di pesi sul petto, e sulle spalle quando ci sono responsabilità, e di solitudine, e di dipendenza affettiva. Dopo la via crucis c’è la morte. E lo scarto la sa incarnare benissimo. E se hai vissuto uno o più scarti sai a cosa mi riferisco. Ma dopo la morte c’è la luce eterna. La resurrezione dell’anima, quella che vorrei che ognuno di voi lettori, che leggete questo spazio, possa raggiungere con la serenità, con la fiducia nella conoscenza, con la fiducia in persone che ce l’hanno fatta a risorgere, e anche un po’ in se stessi, nonostante molte vittime non riescano a trovare neanche il più piccolo briciolo di forza e fiducia dentro alle proprie persone. La resurrezione di una vittima di abuso narcisistico è questo. E’ l’uscire dalla tomba in cui ti ha messo qualcun altro, è uscire dall’isolamento che il narcisista ha creato intorno a te, è il tagliare il cappio al collo del silenzio a cui il narcisista ti ha sottoposto, e ai continui “SI” che non avresti mai pensato di dire, prima d’ora, quando non eri ancora mosso dalla manipolazione. E poi la resurrezione è il guardare una luce che mai, prima d’ora, si aveva visto. Una luce forte, piena, che esce da dentro di te, non dagli altri. Quella luce di empatia e umanità che tu, vittima di abuso narcisistico, sicuramente hai, se sei incappato in una persona così opposta e tossica.
Prendi questa santa Pasqua per questo. Per RISUSCITARE. Non è necessario tu sia credente, tu sia praticante, perchè la risurrezione è benedetta quando qualcuno che soffre vuole risalire il suo affogare in mari scure. E tornare di nuovo a respirare. Non c’è un’età giusta per nascere di nuovo, ma esiste una vita intera in cui LO SI PUO’ FARE. Prendi l’abuso narcisistico come la tua Via Crucis e successiva morte. C’è gente che non lo vive – e da una parte buon per loro – ma coloro che lo vivono HANNO UNA POSSIBILITA’ DI VIVERE UNA FELICITA’ A CUI POCHISSIME PERSONE SOLAMENTE POCO POCO SI AVVICINANO. Puoi risorgere. Solo conoscendo il vero nero, puoi riconoscere la luce vera, non quella fittizia delle manipolazioni, delle parole e non dei fatti, delle azioni dettate dalla dipendenza affettiva. E’ un articolo corto, questo. O almeno non tanto lungo quanto tutti gli altri lunghissimi! Ed è corto perchè solo ognuno, di voi che sta leggendo, può cogliere i propri piccoli barlumi di luce, su cui soffermare lo sguardo, per ampliarla questa luce. Soffermatevi sulla conoscenza che ora avete dell’argomento, ed analizzate il tutto con lucidità. Dedicate più tempo quantitativo e qualitativo a ciò che sentite vi faccia bene sul momento, dalla pancia, dalla sensazione di pace che è difficile da provare e da riconoscere, ma quando poco poco si affaccia, va ascoltata ed ampliata, avendo il coraggio di viverla.
Aprite il sarcofago della manipolazione e della dipendenza affettiva. Ci perdete una persona disturbata. Ci guadagnate VOI STESSI e soprattutto UNA FELICITA’ MINIMAMENTE COMPARABILE A QUELLA DEI POCHI MOMENTI IN CUI L’ABUSANTE DECIDE DI FARVI STARE BENE, per portarvi di nuovo nella sua rete.
RITORNA ALLA LUCE. RITORNA A SPLENDERE DELLA LUCE TUA!