passi di Artem Maltsev

ARTICOLO – COME TUTTI GLI ALTRI ARTICOLI DI QUESTO BLOG – RIFERITO A VITTIME DONNE E VITTIME UOMINI, MA PER COMODITA’ GRAMMATICALE ED INCIDENZA, USERO’ IL MASCHILE PER RIFERIRMI AL NARCISISTA E IL FEMMINILE PER RIFERIRMI ALLA VITTIMA. 

Sai che il narcisista torna sempre. Lo hai letto tra le centinaia di pagine e siti che hai consultato per salvarti, e tramite cui hai dato un senso a tutto il dolore finora illogico che hai vissuto. Da quando lo hai letto sei più serena, perchè allora questo non è stato un definitivo abbandono, come quello di quando due persone si lasciano e si presume non si sentano e vedano più, e le loro strade si dividano. Con i narcisisti è diverso, e allora tiri un sospiro di sollievo.

Vuoi che torni. E ti arrovelli costantemente, quotidianamente, nel pensare a delle modalità che possano favorire quanto prima il suo ritorno. Aspetti il ritorno e moduli le tue azioni, le tue scelte di vita, in funzione di favorirlo. Vivi in attesa di questo momento, cercando di farti trovare pronta, migliore, più forte, meno manipolabile, nonostante tu, al contrario, pensandola così, sia ancora cotta a puntino dentro alla manipolazione. Nella disperazione e rigetto di tutta la distruzione che ti ha generato, vivi una dipendenza affettiva tale, ed anche, in effetti, sentimento che tu sì hai provato, che arrivi a dimenticare il brutto, e voler rivivere il bello dell’inizio. Del resto, tu non hai mai sbagliato niente, o almeno niente di così grave (se non l’essere rimasta in questa relazione!), sei sempre stata caritatevole, una compagna devozionale, una spalla, un’amica, una madre, e lui si deve rendere conto di cosa ha perso. Tu sei convinta che prima o poi se ne deve rendere conto, e nessuna persona può andarsene via così senza tornare, dopo tutto quello che c’è stato tra voi.

Consulti pagine di narcisismo, e digiti con afflato e disperazione la dicitura “come far tornare un narcisista”, oppure “come far perdere la testa ad un narcisista”, oppure “come vendicarsi di un narcisista”, oppure ancora “il no contact lo fa tornare?”.

Passa qualche giorno, e lui non torna. Passano i giorni, e lui non torna. Passano i famosi 21 giorni base del no contact ma lui non torna, e passa anche il mese, ma lui non torna. In questa fase in cui dovresti ringraziare di aver tempo per te e sperare che il narcisista effettivamente non torni, inizi a provare sensazioni di angoscia. Il processo di svalutazione del narcisista continuerà ancora. Continuerà ancora adesso, in sua assenza, perchè sei tu che permetti che veda una continuazione. I tuoi pensieri oscilleranno dal “allora davvero non gli sono interessata neanche a tal punto da voler controllarmi come le tante altre vittime di abuso narcisistico sono controllate dai loro carnefici”, oppure “non sono attraente, non sono desiderabile neanche al punto di farlo tornare con una delle sue più banali verifiche, tipo un cucù (messaggino, squillo), o una qualche forma di hoovering, o orbiting (tecniche di verifica da parte del narcisista circa lo stato della vittima), giusto per la curiosità di vedere cosa io stia facendo”, oppure “se non torna neanche per quel minimo di curiosità, allora ha veramente trovato un’altra che gli sta facendo perdere la testa molto più di quanto gli sia successo con me”.

Consapevoli del fatto che nel post scarto ti trovi pervasa da un’ossessione globale per il narcisista, che pervade ogni secondo ed elemento della tua vita, cadi per di più nell’ennesima forma di baratro, quella della sensazione di abbandono che il narcisista ti esercita, e che vuole far rivivere agli altri, perchè è stato egli stesso ad averla subita, e a subirla ancora, dalla figura materna rifiutante. Cadi in questa forma di baratro in cui metti in dubbio ogni barlume di valore della tua persona, e l’unica sensazione che percepisci addosso a te stessa è quella di NON MERITARE NIENTE, NEANCHE LA PIU’ INSIGNIFICANTE BRICIOLA, NEANCHE UNA MINIMA CONSIDERAZIONE MALATA DI UN DISTURBATO MENTALE CHE VUOLE CONTROLLARTI PER PAURA DI PERDERE LA SUA FONTE DI APPROVVIGIONAMENTO CHE ERA STATA COSì PREZIOSA. Questa fase, ovvero la fase dell’abuso DOPO essere venuta a conoscenza di tutta la letteratura psicologica sul narcisismo, sulla manipolazione e sulle relazioni tossiche, è estremamente delicata, perchè è giustificato sbagliare quando NON SI CONOSCE, ma è pericoloso correre il rischio di cronicizzare delle situazioni che già si sa che siano tossiche. Perseverare nel mantenere contatti – reali o anche di pensieri e di alimentare della “connessione” tra te e l’abusante – rischia di normalizzare la gravità delle scoperte che hai fatto e la gravità delle situazioni subite e potenzialmente future. Se sai che il tuo ex partner ha un disturbo di personalità DEVI RINGRAZIARE CHE TI ABBIA SILURATO!

L’esigenza che tu hai di essere considerata ancora da lui, l’esigenza che tu hai di essere la più cazzuta, e la migliore di tutte quelle che lui ha avuto, e quell’unica per la quale lui, intoccabile, apatico e inscalfibile narcisista, ha perso la testa, sono conseguenze delle FERITE NARCISISTICHE che ogni donna empatica, vittima di abuso narcisistico, ha, ed anche le stesse ferite narcisistiche che ti hanno fatto pensare, nel love bombing, di meritare un amore così speciale, mica come tutti quegli altri amori normali. L’esigenza di essere sempre la più amata, l’esigenza di essere l’unica per la quale il narcisista torna strisciando come un vermiciattolo pentito, sono esigenze che non ti servono per sentirti paga di te stessa. Non c’è bisogno, è un qualcosa che ti pone ad un livello che non è il tuo, ma decisamente più basso, e più privo di profondo senso. E’ ancora dipendenza affettiva, è ancora dipendenza sessuale, è ancora un darti valore attraverso il valore che senti arrivare da lui, dalla sua opinione, che, ricordati sempre, non coincide mai con quello che lui realmente, nel profondo, pensa di te, perchè saprai già che, quando il narcisista, per esempio, ti denigra, è perchè pensa che tu sia una delle persone più pure ed integre della terra, e non puoi essere migliore di lui, e lui non può mangiarsi il fegato dal terrore costante di perderti, incapace di mantenere relazioni sane a lungo termine.

Ogni donna merita di sentirsi amata, desiderata, ma puoi esserlo, in maniera autentica e non disfunzionale, grazie a qualcun altro, e a priori sicuramente grazie a te stessa. Se il narcisista non sta tornando è perchè è molto appagato dalla nuova preda su cui sta esercitando il love bombing, oppure sei realmente stata molto poco significativa nella sua storia di vita, oppure gli da fastidio il fatto che abbia il sentore che tante sue caratteristiche vere e vergognose tu le abbia conosciute. Le ragioni sono varie, ma alla base la questione è: ti sei salvata da un continuo stillicidio, come se non ti bastasse quello che hai già passato; non meriti di aspettare qualcosa da qualcuno che ti tratta male e che ti ha (forse momentaneamente) rimosso (e quando il narcisista scompare, realmente ti rimuove), cioè, pensaci che è una cosa illogica; abbi sempre chiara la dipendenza biochimica che hai con il narcisista e distingui le varie sensazioni: questa sensazione è fisica, non è più del tutto psicologica, e fra un po’ svanirà, perchè la tua razionalità lo sa che è insensato aspettare il ritorno di questo individuo. E non svilirti di te stessa, hai bisogno di tempo.

Il tempo, che ora usi per arrovellarti nei pensieri su cosa poter fare di giusto per farlo tornare, usalo per analizzare questa storia nefasta, usalo per capire dov’è che TU hai lati deboli del tuo carattere e della tua affettività, da rafforzare e levigare, e poi usalo per aspettare e facilitare il TUO di ritorno, quello della tua parte interiore celata, quello della tua voce che spesso doveva stare zitta, quello della tua indole tarpata, quello della tua creatività, nel vero significato letterale del CREARE.

Crea, e torna in te. E smetti di lanciare le perle ai porci. Fin troppe perle gli hai fatto mangiare. Ora che ti ha sputata, diventa una bella collana. E indossala!