Io credo che sia molto probabile che ripetano gli stessi schemi anche in questi casi. Anzi, forse, questa “serialità” nella scelta dei posti in cui portare le donne (prede) del momento è parte integrante del loro disturbo di personalità ed è il segnale di una chiara mancanza di sensibilità ma anche di una forma di sadismo molto sottile e della presenza di un ego malato e gonfio come un pallone. Nella loro mente perversa scatta probabilmente un meccanismo del genere: “Sono così bello, affascinante, intelligente e potente da riuscire a portare tutte le mie prede sulla stessa isola, nello stesso albergo, nello stesso bar etcr… Si divertono e si beano (alle nostre spalle) illudendosi di essere i più ammirati, i più furbi, i migliori e godono incredibilmente all’idea di aver portato Tizia, Caia e Sempronia magari nello stesso ristorante e di aver scelto tutte e tre le volte lo stesso tavolo, lo stesso menù, lo stesso vino, magari di aver usato le stesse identiche frasi appassionate (fintissime).
Anche questa è perversione e non c’è nulla di sano, nulla di bello, nulla da rimpiangere in storie come queste. Solo ringraziare di essere vive, sane e salve, fuori dall’incubo e lontane dal carnefice.