
Il narcisista è abile a mostrarsi così: LIBERO e felice. Potrebbe essere un metodico impiegato delle poste, o un abitudinario impiegato di banca, e potrebbe essere (come spesso i narcisisti sono) un uomo che saltella da una professione all’altra alla ricerca della botta di fortuna per fare il colpaggio economico o quel quanto basta per mostrare il lustro narcisistico di quella mansione, non necessariamente legata al denaro, ma legata alla visibilità. Potrebbe essere un fallito che si destreggia in lavori saltuari nel mondo dello spettacolo, non avendo una chiara capacità o talento in nulla, ma semmai la fortuna di avere un bell’aspetto, o potrebbe essere effettivamente uno di quei tanti narcisisti che, indipendentemente dal lavoro che svolgono, trovano i modi – e soprattutto i soldi – per poter viaggiare, vagabondare, trastullarsi in giro e quindi MOSTRARLO a tutti, a tutti coloro che invece sgobbano per costruire ogni minimo dettaglio della loro realtà e si fanno bastare, da poveri esseri umani “normali”, quelle poche settimane di ferie annuali.
Ricorda bene: ogni azione svolta dal narcisista è volta a questo –> a MOSTRARE AGLI ALTRI COME LUI E’ RIUSCITO A FOTTERE TUTTI, A SVICOLARE LA VITA “NORMALE” E AD ESSERE STRAORDINARIO, qualunque tipo di vita svolga. Dietro alle scelte della sua vita c’è SEMPRE questa motivazione. E’ come se trapelasse l’onnipotenza assoluta di queste persone che pensano di poter essere esenti dal dovere del lavoro, dal dovere delle responsabilità in generale, dal dovere della costruzione vera della vita vera. Ma quella vera davvero, non quella illusoria che loro spacciano per vera. La parola “costruzione” la ripeterò più volte durante l’articolo, già lo pronostico! Quell’amico sborone chirurgo potrebbe ripeterti sempre che ama fare punturine di botox dalla mattina alla sera e quella è la sua vocazione di vita, ma se è narcisista, dietro ad ogni punturina di botox ci saranno quei 500 euro che gli permetteranno di prenotare il resort da dove farà foto su foto da pubblicare su Instagram e racimolare approvvigionamento narcisistico da chi incontrerà, se non ha famiglia (ma in realtà anche se ce l’ha!); e quell’amico avventuriero e selvaggio, che dice di essere così poco attaccato ai soldi, che millanta di essere così pieno di valori, amante della povertà e dei paesi bisognosi, e pieno di libertà in bocca, potrà dirti che non gli importa nulla del posto fisso, e di fare i milioni, perchè vuole viaggiare in quanto quella è la sua vocazione, ma, se è narcisista, non ti confesserà mai che il viaggiare non è altro che LA CONSEGUENZA DEL SUO DISTURBO, ovvero: “NON SONO CAPACE a condurre una vita di sacrifici e SOSTANZA VERA, e SENTIMENTI VERI, come tutti gli altri, ed allora attribuisco un senso di verità e di libertà, e un significato profondo di valori poveri, alla ‘San Francesco’ alla mia voglia di viaggiare, omettendo che invece quella è proprio la mia fuga e la mia scorciatoia per evitare gli obblighi che sono a volte pesanti, ma che sono necessari per costruire. Quegli obblighi a cui pensate voi, poveri umani sfigati, mentre io giro a zonzo in nome dei miei nobili valori che mostro a tutti suoi social, mentre invece distruggo vite in ogni luogo del globo, manipolo, triangolo, appunto fotto, e non costruisco, in realtà, proprio nulla”.
I NON MANIPOLATI SARANNO VISTI DAL NARCISISTA E DALLE SUE SCIMMIE VOLANTI COME NOIOSI E POCO APERTI DI MENTE COME LUI, MA IN REALTA’ ESSI NON SOLO NON SONO NOIOSI, MA SONO VIVI. E SONO UMANI.
Il narcisista vuole creare insoddisfazione e frustrazione negli altri, ed ha un’abilità raccapricciante nel farlo, specialmente la tipologia di narcisista covert, così tanto raccapricciante che individuare questa modalità farlocca, fake, e manipolante non è così semplice per tutti, anche quando si è a conoscenza che la persona che si ha davanti sia un narcisista. Il narcisista usa le sue doti da “santone”, da “messia che si è autodato poteri di superiorità e saggezza” chissà da dove per innalzare il suo senso di presunta libertà e per affossare e screditare le scelte per lui misere, stereotipate, noiose, monotone e prive di estro, degli altri, anche quando non lo sono, ma che lui sempre così considera e fa credere agli altri. Le sue motivazioni possono essere convincenti, ma NON SONO VERE. E non sono reali. E’ frequentissimo che il narcisista denigri chi lavora tanto, chi è stakanovista, e da lui considerato come un poveretto che “si perde la vita vera per stare appresso al lavoro di dieci ore al giorno”, quando magari non sa (o sa) che senza quelle dieci ore giornaliere di lavoro costui non sarebbe riuscito a comprare una casa per sé e per la sua famiglia, per dirne una. Potrebbe denigrare, anzi DENIGRA chi ha eseguito percorsi di studio più socialmente prestigiosi di lui o che ha lavori più prestigiosi di lui, portando in causa giustificazioni finte che facciano innalzare lui ancora una volta. Una giovane ragazza, Lucrezia, mi scrive in preda alla disperazione e al senso di colpa. Mi racconta che il suo partner narcisista (che lei aveva capito esserlo) la aveva scartata perchè lei si era iscritta all’università per finire gli ultimi esami che le mancavano, che aveva tenuto in standby (proprio perchè si era fidanzata col narcisista, per giunta) e che quindi non poteva più viaggiare tanto quanto lui voleva. Mi racconta che lui fa lavoretti qua e là e con i soldi guadagnati, e quelli che ancora i genitori gli danno, prende e parte, ovunque, e in ogni momento, e nei momenti di stop, appunto, si racimola qualche soldo per fare lo stesso. Lei lo seguiva sempre. Erano giovani. Sono giovani. Quando ha deciso di riprendere gli studi, è iniziata la tragedia. Mi scrive: “Mi diceva che ero un’ottusa come i miei genitori, entrambi medici. Che ero classista e che pensavo solo alle etichette, alla facciata, e che ero egocentrica perchè volevo dire in giro di essere laureata e spiccare socialmente. Mi diceva che lui era uno spirito libero e che io ero limitata e non riuscivo a capirlo, non riuscivo a capire il suo animo puro. Mi diceva che ero brava solo ad eseguire, a studiare la paginetta, a ripeterla, a prendere 30, e che a lui però i numeretti non interessano, perchè lui è profondo, lui vuole conoscere il mondo, sperimentare, vivere la vita vera, non come me che rimanevo in camera con il lumino acceso a leggere e ripetere, leggere e ripetere, fissando la pagina e il soffitto. Così mi diceva”. Ovviamente lui non era laureato. Morale? L’autostima di questa ragazza era arrivata a sprofondare in un abisso difficilmente risollevabile. Non studiava più, e per un anno non ha dato neppure un esame. NEPPURE UNO. Aggiungo altre sue parole. “Lui era lontano. Lo avevo bloccato. Avevo applicato no contact. Ma io ero paralizzata. Guardavo la pagina e pensavo che non aveva senso studiare, che non aveva senso perdere tempo. Aveva ragione lui, stavo perdendo tempo. Potevo continuare a viaggiare con lui, con i pochi soldini che avevo da parte e che mi davano i miei genitori, e così non lo perdevo, e così non mi scartava, e soprattutto così ero spensierata, e così non avrei sofferto come soffrivo ora a dover studiare ore ed ore per riuscire bene nell’esame di cui non mi fregava niente. Soffrivo. Mi sentivo un pezzo di cacca sul marciapiede bagnato dopo la pioggia. Volevo morire. E volevo partire. Con lui, o da sola. Volevo fare la vita che fa lui. Con lui, in giro, ero felice. Senza obblighi, senza scadenze. Non sarei stata felice se mi fossi laureata, e pet giunta dovevo anche faticare per arrivarci. Volevo solo scappare”. Senza obiettivi, aggiungerei. Ecco la manipolazione. Ecco il cambiamento di percezione di felicità e di realizzazione. Il narcisista è abile a far questo. E’ abile a distruggere i sogni altrui, gli OBIETTIVI altrui, le CREDENZE altrui, i valori altrui, le priorità altrui. Ciò che per questa ragazza era una priorità, una decisione presa per il suo bene (e un corso di studi è indicativamente sempre un bene) diventa, attraverso la manipolazione, un qualcosa da odiare profondamente e soprattutto un qualcosa svuotato completamente di significato. Perchè un narcisista fa così? In qualsiasi ambito e circostanza, il narcisista lo fa per invidia, lo fa per controllo – perchè chi è frustrato è più debole e più manipolabile -, lo fa per rimanere in una posizione di potere, lo fa per sopravvivere alla vergogna di esistere e di non riuscire a costruire, LUI, una vita di significato e di contenuto reale. Ed è un qualcosa di molto più astioso del “mal comune, mezzo gaudio”. E’ molto di più. E’ una sorta di “mors tua, vita mea”. Per non parlare poi del fatto che non è che nel frattempo il narcisista costruisca davvero contenuti, ma O rimane stagnante girando intorno a se stesso tutta la vita, NON EVOLVENDO, O costruisce infinite maschere di essere, di vita, di lavoro, di stili di vita, prosciugando sistematicamente tutte le persone che intercetta e che ingloba nelle sue varie fasi di vita, usando alcune come scimmie volanti, alcune come fonti primarie da distruggere, alcune come fonti secondarie e terziarie, tipo trombamiche e amiche che illude di diventare partners, alcune come strumenti di triangolazioni, e via dicendo tutti i modi per distruggere e risucchiare energie, attenzioni e dignità altrui. Questo di Lucrezia è semplicemente un esempio, che ho reputato molto calzante ed esplicito, il quale riassume le tante mail che implicitamente hanno, sempre, questo contenuto, ma di esempi di manipolazione invisibile per sabotare vite altrui ne è pieno il mondo. Vedere la “facilità di vita” di persone narcisiste porta alla frustrazione, e se non si ha una forte e radicata credenza in quello che si fa, si finisce per rimanere bloccati, come il narcisista vuole che gli altri rimangano. E’ anche questa svalutazione. E’ tutto un famoso: “Chi te lo fa fare?”. E’ tutto un: “Chi te lo fa fare? Si campa bene lo stesso e stai perdendo tempo della tua vita”, “Chi te lo fa fare a sposarti? Tutta la vita fedeli, tutta la vita a sprofondare nella noia e nell’abitudine”, “Chi te lo fa fare ad accettare quel lavoro? Tutta la vita vincolato in quella città”. “Chi te lo fa fare a trovare un posto fisso? Svegliarti presto ogni mattina, stare fermo lì su quella scrivania mentre c’è un mondo fuori, e la vita è una sola”, “Chi te lo fa fare a studiare? Ci sono tanti modi per trovare il lavoro che ti piace”. La teoria del “Chi te lo fa fare” è una GRANDISSIMA SOLA e soprattutto una GRANDISSIMA MENZOGNA DI VITA. Detto in parole ancora più efficaci: E’ UNA GRAN PARACULATA. L’importante è che non ci credi. Se non lavorassi dietro a quella scrivania non riusciresti a campare e a costruire una quotidianità di affetto ed amore, e non è cosa da poco; se non studiassi non ti formeresti per te stesso e per ampliare la gamma di scelta di attività che potresti e vorresti fare; sposarti o no, se ti trovassi bene con la persona che ami, la quotidianità non sarebbe una noia ma una gioia da voler far proseguire tutta quella quotidianità e quella vita fino alla morte. Non è noia, è AMORE PER LA VITA, che per il narcisista non solo non è concepibile, ma NON ESISTE. L’insofferenza di base del narcisista nasce da questo: le piccole cose della vita NON SONO SUFFICIENTI per il narcisista perchè lui non coglie all’interno di esse il sentimento. La quotidianità in una casa costruita con le proprie forze e con la persona che si ama è vista dal narcisista come una noia, una scelta classista, una scelta dettata dal DOVERE perchè NON SA ATTRIBUIRGLI IL VALORE INTRINSECO E PROFONDO CHE HA, perchè MAI PROVA TUTTO CIO’. La sua non è per nulla superiorità, è INCAPACITA’ e deficit di raggiungere la vera felicità. E tutto ciò che scredita, tutta quella che lui definisce “vita normale e noiosa” che scredita, è in realtà LA VITA VERA CHE LUI NON POTRA’ MAI CONOSCERE. Non è un disprezzarla, come lui spesso declama con suo fare superiore, scocciato e intrinsecamente snob, ma è un LIMITE CHE LUI HA, ed un livello di felicità che non riuscirà mai a raggiungere. A parole potrebbe declamare l’importanza di valori veri, la preziosità della povertà, dell’essenzialità, della verità, ma sono solo parole. BàSATI SULLE INTENZIONI. I narcisisti spesso declamano la povertà, i valori veri, spesso anche il disprezzo per i soldi (sebbene segretamente ne diano una grande importanza, quando legati al potere) perchè NON SONO STATI IN GRADO DI ESSERE COSTANTI A COSTRUIRE UN GRUZZOLO SUFFICIENTE DI SOLDI, quello che non serve alla vanagloria, ma serve alla SOPRAVVIVENZA. Un’altra donna mi ha scritto: “Mi screditava perchè diceva che guadagnavo più di lui e per questo non ero pura d’animo come lui. Diceva che volevo a tutti i costi guadagnare perchè la mia famiglia di provenienza è benestante e io come valore di vita ho solo il soldo. Ma non era vero! Non è vero! Amo il mio lavoro, amo svegliarmi la mattina e lavorare all’università con i miei alunni. Ogni giorno è un viaggio per me, quando spiego la lezione, quando gli alunni mi chiedono dei consigli, mi fanno delle domande, ed io infondo le mie conoscenze. E sì, guadagno anche molto bene. Certo, ci ho costruito una vita con quei miei stipendi, ma c’è molto altro dietro. C’è la passione per il mio lavoro, lo studio che mi ha portato a poterlo fare, il sacrificio. Mi criticava tanto per questo. Lui ovviamente non ha mai lavorato. Ogni tanto faceva il rappresentante di articoli. Diceva che così era libero. Ed io ero considerata da tutti i nostri amici la bacchettona, la donna tutta d’un pezzo, che portava avanti la baracca ma non era estrosa e compagnona come lui. Mai stato più sbagliato. Ho un cuore grande, sono sempre sorridente e dolce, ma dovevo lavorare. Devo lavorare. Un paio di anni fa ho scoperto dei messaggi. Mi aveva tradito con una ventottenne. E lui aveva 59 anni. Forse lei non lavorava, e poteva stare in giro quanto le pareva”. Forse sì, ma giocherà anche con lei. Perchè il narcisista gioca con tutte. E gioca con tutti.
Quante donne, nell’ambito di relazioni sentimentali, hanno creduto a tutte le parole del narcisista? A tutte le sue fandonie? [Ed anche uomini, ovviamente, nel caso di donne narcisiste]. Quante donne hanno lasciato il proprio compagno (non narcisista), marito (non narcisista), seppur pieno di difetti ma pur sempre un uomo, che costruisce, che VIVE, per andare dietro a racconti fallaci e solo apparentemente nobili e fantasticanti del narcisista di turno che è piombato nella loro vita? Quante donne credono alle bugie millantatrici per poi ritrovarsi dentro al vuoto più totale, alla distruzione psicofisica più totale, all’abbandono e all’avvilimento più totale da parte di un uomo bugiardo ed inconsistente che ha fatto, così, perdere loro ogni certezza? Sì, ogni certezza. Anche quella delle loro vite con problemi, ma che erano pur sempre VITA, fatta di costruzione, spesso di figli, di giornate stressanti ma pur sempre piene, e fatta di affetti, quelli che hanno momenti di serenità, momenti di litigi, ma che si ritrovano sempre dentro al sentimento di AFFETTO VERO. Ciò che il narcisista offre è TUTTA UN’ILLUSIONE. E’ ciò che il narcisista vuol far credere agli altri, perchè egli stesso sopravvive solo nell’illusoria realtà che lui crea, nell’ unica realtà non reale dove riesce ad emergere. E’ come se il narcisista disegnasse una realtà parallela a quella che tutti vivono, e nella quale lui è collocato come persona valida, valente, superiore, speciale: il narcisista vuol far credere a tutti che questa sia la realtà. E chi ha subito un abuso simile sa perfettamente a cosa mi riferisco, sa perfettamente cosa significhi cominciare a ragionare con una mente riprogrammata, che guarda solo nel modo in cui il narcisista guarda la realtà e come lui vuole che gli altri guardino la realtà. E la fase dello scarto della vittima da parte del narcisista è la tipica fase in cui la vittima sta così male perchè si sveglia da un incubo che ancora vive con gli occhiali della manipolazione, ed allora non capisce più nulla. I narcisisti, nella vita, al netto delle cose, fanno solo due cose: o costruiscono qualcosa di vano con intenzioni maligne e di manipolazione, o non costruiscono niente. Il resto della popolazione non narcisista del mondo VIVE.
GLI OBBLIGHI DELL’UOMO NON SONO UN VINCOLO, MA SONO LA SUA NATURA DI ESSERE UMANO, e per di più sono GRADINI DI POSSIBILITA’ PER COSTRUIRE VERE FELICITA’. Un uomo che lavora, ogni giorno, con attitudine, sacrificio ed impegno è UN ESSERE UMANO NOBILE e soprattutto è IL VERO ESSERE UMANO LIBERO. Un uomo che affronta i problemi e non scappa E’ UN UOMO. E il narcisista scappa SEMPRE, dalle responsabilità, dalle “conclusioni” di una relazione, dalle conclusioni reali di una relazione e non intrisi di menzogne per disimpegnarsi, dagli obblighi sacri, siano essi il rispetto, la convivenza tra simili, e dalle sostanze della vita, fatte di gioie reali, dolori reali, legati non alla disponibilità o alla non disponibilità di vittime che gli permettano di sopravvivere, attraverso le reazioni che codeste vittime hanno alle sue manipolazioni. Questa sarebbe una vita libera? E’ molto più libero un uomo che si sacrifica, lotta, per creare una vita quotidiana di gioie e dolori autentici, di sentimenti autentici, e soprattutto, in generale, di SENTIMENTI, piuttosto che chi svolazza in un’aria di inconsistenza per farsi vedere una libera libellula. E’ solo un ragno che rimane appeso per aria in mezzo alla polvere, grazie alle ragnatele delle sue vittime, senza le quali, appunto, striscerebbe per terra.
E’ risaputo che siano tanti i narcisisti nel mondo dello spettacolo, specialmente nella tv e tra gli influencer. Come mai? Perchè vogliono raggirare la vita. Voglio schivarla, e camminare fieri ed ammirati sulla crosta di superficialità ed apparenza che permette loro di sfruttare l’immagine, il corpo, le poche ed efficaci parole, e quel quanto basta di tempo (un post, una storia, un reel su Instagram) per poter dare agli altri l’idea (la maschera) che loro vogliono dare di loro stessi, non portando mai nessuno ad andare a fondo nel loro essere, che non è altro che un cratere vuoto, e che viene toccato e conosciuto solamente da chi ne è vittima direttamente, ovvero chi ne è a vicinissimo contatto, cioè non amici, non cari amici, ma il partner quotidiano che ha tolto la sua maschera e visto la sua vera natura, e i familiari che lo conoscono molto, molto bene. Non è per moralismo, ed io sono e sono sempre stata la persona meno moralista della terra, ma quanti sono i ragazzi che come più grande ambizione hanno quella di essere selezionati ai casting di programmi televisivi dove non si deve far nulla se non apparire, spiccare con personalità di carta, zero contenuti, ed egocentrismo? Sono tanti, tantissimi. E ormai quasi tutti i giovani hanno come prototipo di felicità ed anche di libertà proprio questo: “Faccio il meno possibile, non studio, se è possibile non lavoro, guadagno non facendo niente di sostanza e divertendomi, così ho fottuto il sistema, ho fottuto gli altri che sgobbano e ho fottuto gli obblighi che genitori, parenti, persone noiose mi hanno sempre dato”. Peccato che, così facendo, persone narcisiste e persone plagiate e manipolate da narcisisti, che cominciano a prendere i loro valori sbagliati, non fanno altro che fottere se stessi, per un’intera vita. E la vita quando finisce non te la ridà nessuno. Ecco perchè è importante avere una credenza propria, un modo di vedere le questioni nobili proprie e una credenza non manipolabile da chi vuole indebolire l’altro.
Perchè il narcisista vuole mostrarsi come “quello che fa il ca**o che gli pare e che non si abbassa a fare la vita noiosa che fanno tutti (anche se poi spesso finisce per farla)?. Il fulcro è semplice: PERCHE’ VUOLE INNESCARE INVIDIA NEGLI ALTRI e perchè vuole DARE UN SIGNIFICATO (FINTO) ALTO A QUELLA CHE E’ SOLAMENTE UNA SUA MANCANZA: la incapacità di costruire una vita appagante e di sostanza. L’invidia è la caratteristica cardine del disturbo narcisistico di personalità, così cardine da essere citata nel DSM5, manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. E’ la bestia bruttissima nel disturbo narcisistico di personalità. E’ una delle caratteristiche più peculiari del disturbo, che TUTTI I NARCISISTI, NESSUNO ESCLUSO, PROVANO ILLIMITATAMENTE e che, in ogni modo, vogliono rifuggire e NEGANO DI PROVARE. Meravigliosi come appaiono -ripeto, appaiono -, chiunque stenterebbe a credere che individui così scintillanti possano provare invidia per qualcuno, ed invece, le persone narcisiste sono le persone più invidiose che possano esistere, in quanto non solo provano una “semplice” invidia come chiunque, di più sano, potrebbe in sprazzi di momenti arrivare a provare, ma perchè provano un tipo di INVIDIA PATOLOGICA, intrisa in ogni loro azione, in ogni loro intenzione, in ogni loro paura che gli altri siano migliori di loro. Il narcisista è un’ “invidia che cammina”, ed un modo per fuggirla è attraverso la PROIEZIONE, cioè sostenere ed autoconvincersi che siano gli altri ad essere profondamente invidiosi di loro, e moltissime, se non TUTTE, le azioni che il narcisista svolge sono proiettate esclusivamente a questo, basti pensare alla triangolazione, al silenzio punitivo, all’uso delle scimmie volanti: pensaci, tutte le tecniche manipolatorie hanno al loro interno l’intenzionalità di generare invidia negli altri.
La verità è solo una. La verità è che il narcisista E’ TUTTO FUORCHE’ LIBERO, FUORCHE’ FELICE E FUORCHE’ MENEFREGHISTA NEI CONTRONTI DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI. Il narcisista non sarà mai libero, anche se farà dieci volte il giro del mondo in van con due vestiti addosso a fare post sui social, corredati di frasi filosofiche sul senso della vita, o se ha dieci donne a settimana, e nessun anello al dito, e nessun figlio, e nessun lavoro vincolante, e un aspetto fisico allettante, e un (costruito) carisma ammaliante. Il narcisista non sarà mai libero da se stesso, dal suo disturbo, dalla sua sete di emergere a discapito degli altri, dalla sua dipendenza dall’invidia e dal dolore che genera in chi lo guarda con bava alla bocca e con desiderio, dal risentimento che prova per i genitori, specialmente per la madre che reputa anaffettiva nei suoi riguardi. Potrà MOSTRARSI libero, ma non lo sarà mai. Anche perchè ho lasciato per ultima la motivazione principale del perchè non sarà mai libero, che ho pocanzi solo accennato tra le righe: IL NARCISISTA E’ SCHIAVO E DIPENDENTE DALLE RISORSE DI APPROVVIGIONAMENTO NARCISISTICO DELLA SUA VITA, che siano partners sentimentali o sessuali, che siano amici/scimmie volanti, che siano genitori che manipola, che siano progetti professionali dove ripone la brama spasmodica di emergere, di dimostrare chi è, che siano pagine social dove ossessivamente vuole concentrarci dentro la riuscita della sua sfavillante maschera e gli annessi likes e commenti che lo alimentano per renderlo in vita, che sia la posizione di lavoro altolocata dalla quale possa guardare con sdegno e superiorità chi svolge ruoli socialmente inferiori. Un narcisista NON SARA’ MAI LIBERO. E sottolineo il “mai” perchè un narcisista non ammetterebbe mai di avere un problema e non ammetterebbe mai il suo problema, perciò non si farebbe aiutare, non andrebbe in terapia ( e se ci andasse lo farebbe solo per manipolare chi gli ha consigliato di andarci ed anche ovviamente il terapeuta) e rimarrebbe con questi eterni vuoti e dipendenze. Ma così gli sta bene, del resto non si assume mai responsabilità, arruola persone che gli fungano da cuscinetti ogni volta che è debole, casca sempre in piedi (secondo la sua ottica di sopravvivenza basica e misera) e perchè mai dovrebbe aiutarsi e migliorarsi? Per non far soffrire chi gli è vicino? Sai che glie ne frega!
Che poi, se si va a scavare un po’ di più sulle reazioni che il narcisista scaturisce, spesso, in realtà, ciò che ottiene il narcisista non è propriamente l’invidia da parte degli altri che lo guardano, ma semmai la rabbia, e soprattutto quella sensazione di ansia, di vera e propria tossicità, di non naturalezza e di non felicità autentica. Per quanto si possa guardare un narcisista che “fotte”, “fotte” e “fotte”, che circumnaviga i problemi, che aggira i casini anche quando spesso li crea, e che è desiderato da tutti pur non facendo chissà cosa e soprattutto non con intenzioni nobili se già sai che è un narcisista, ti sarà capitato di notare (o forse lo noterai coscientemente ora che leggi) che i sentimenti che queste persone ti generano, soprattutto se sei una persona empatica, sono sentimenti di fastidio, ma non è un fastidio legato al “vorrei essere come lui”, “vorrei essere come lei”, ma è più un fastidio legato all’ingiustizia. Della serie, “perchè lui fa così e rimane sempre in piedi? Perchè lui non fa niente dalla mattina alla sera e riesce a campare lo stesso? Perchè lui si comporta male e non c’è mai una giustizia che lo punisce? Perchè è ammirato da tutti solo pavoneggiandosi un po’ ma senza che stia costruendo nulla di particolare come io sempre, ogni giorno, faccio?”, “Perchè a me tocca fare, impegnarmi, sgobbare, sacrificare qualcosa di qua e qualcosa di là, e lui sembra che prenda tutto ciò che vuole pur non impegnandosi mai?”. E’ fastidio. E’ ansia che si instilla nella propria vita, e questa ansia si genera, tra le varie ragioni, perchè la percezione di vita e tempo del narcisista è totalmente diversa da quella delle persone “sane”. Il narcisista vuole tutto e subito, come i bambini di 3 anni (perchè a circa quella fase cerebrale è rimasto, per giunta), mentre il creare, il vivere generando qualcosa di degno e pregno di concretezza ha bisogno di tempo, spesso di molto impegno costante, e guardare “l’operato” del narcisista e guardare con i suoi occhi la vita non fa altro che, automaticamente, generare ansia. D’altronde il narcisista non può permettersi di creare qualcosa per così tanto tempo prolungato senza avere approvvigionamenti costanti nel mentre. Potrebbe ricaricarsi del pensiero di arrivare chissà dove, nel mentre lotta per il suo obiettivo di facciata, ma fino ad un certo punto, perchè ha bisogno di dosi continue di approvvigionamento anche solo per agire nelle sue azioni più basilari. Facciamo un paio di esempi, di vita non normale, ma VERA. Non ci si può laureare senza aver dedicato circa uno/due mesi, spesso anche quattro, di preparazione per ogni esame, ed altrettanti mesi totali prima di arrivare alla discussione della tesi. E per ogni esame ci saranno ore a studiare un libro, ore a studiarne un altro, ore a fare gruppi di progetto, ore a fare il tirocinio. E allo stesso modo, prima di arrivare ad avere un gruzzolo sostanzioso per chiedere un mutuo ci sono anni, mesi di lavoro, in cui c’è quella giornata no di novembre e di pioggia in cui si litiga col collega, o i mesi in cui si ha la gastrite per quel capo narcisista che rende la vita un inferno, e i mesi di soddisfazione per aver ricevuto un bonus dopo tanto appassionato lavoro a quel progetto a cui si teneva tanto. Ecco, il narcisista tutta questa vita vera al di dentro NON LA VEDE, perchè il narcisista non percepisce le gioie di cosa si fa in quanto tale, e in ciò che si vuole costruire in quanto tale e non per mostrare, e le sensazioni reali di quando si lotta per qualcosa che non sia per forza qualcosa da far vedere agli altri. Per questa mancanza di saper provare emozioni e sentimenti autentici, non solo verso le persone ma anche verso gli obiettivi reali, il narcisista, PROPRIO LUI, vede il numeretto, vede il prodotto finito, vede dove si arriva, senza pensare a cosa una persona vive nel costruire, e come spende la sua vita nel mentre crea. Ecco perchè i narcisisti si sprecano, ad esempio, sui social. Economico ed immediato. Come è economico ed immediato screditare chi FA davvero. Senza PARACULAGGINI. Può essere quella manciata di likes ricevuta dopo un post, può essere quello sguardo disperato della donna triangolata con un’altra, possono essere le 30 chiamate senza risposta ricevute dalla partner che lui sta silenziando col trattamento del silenzio: questi sono i CONTINUI micro-obiettivi quotidiani che il narcisista si prefissa, a bassissimo costo e a “rilascio immediato” e potentissimo per la sua sopravvivenza psichica. Il resto sono solamente obiettivi più a lungo termine per perfezionare ancora di più la costruzione e la solidità della maschera, ma che all’interno hanno SEMPRE questi microcarburanti quotidiani di lui che attua tutte queste “tecnicucce” becere, economiche, veloci, e per lui “nutrienti”.
RIASSUMENDO: NON CREDETE AL SENSO DI LIBERTA’ CHE UN NARCISISTA OSTENTA. NON E’ LIBERTA’, è una maschera per rendervi invidiosi, come lui, COSTANTEMENTE E’ degli esseri umani che hanno qualità che a lui mancano, come l’empatia, come la capacità di provare emozioni autentiche e non legate all’approvvigionamento narcisistico che risucchia, come la solidarietà sincera, come la costanza nel progettare ciò che si desidera (come, appunto una laurea a pieni voti, un lavoro desiderato, una casa realizzata con le proprie mani – nel senso con i propri soldi -, una famiglia, nei quali si è realmente investito). NON E’ LIBERTA’, è una fuga dal prendersi responsabilità e, così facendo, GIUSTIFICARE IN CHIAVE BUONA la sua incapacità di farlo, di costruire davvero, di avere la capacità umana che hanno gli altri di creare una vita da essere umano, che lotta per la giornata, che con impegno dà un futuro a se stesso e ai suoi figli. Il narcisista, che sia un operaio di fabbrica o un viaggiatore che barboneggia in giro per il mondo, è sempre così. E’ una sorta di: “non mi abbasso a quello che fanno gli altri perchè io posso fare di più”, quando dovrebbero dire: “non sono in grado di costruire niente di sostanza e allora critico chi lo fa, sminuendolo, e continuando a costruire la mia maschera e continuando a svicolare la vita con le sue responsabilità e la sua sostanza”. Così facendo i narcisisti sono i primi che parlano tanto e poi non combinano mai niente. Possono cambiare venti lavori in una vita e quando ne hanno uno, e prestigioso, all’interno di questo non si elevano, non si evolvono, ma in maniera stakanovista fanno, fanno, portano a casa magari anche targhe su targhe di convegni seguiti, ma poi rimangono lì, fermi, fermi su se stessi, così come l’operaio che torna a casa adirato con la moglie da cui deve attingere approvvigionamento narcisistico adirandosi con lei, così come il viaggiatore che avrà come targhe migliaia e migliaia di seguaci sul social, migliaia e migliaia di foto, migliaia e migliaia di scopate e vittime distrutte sparse qua e là, cercando di arrampicarsi sugli specchi del suo dimostrare quanto sia migliore degli altri. NON E’ LIBERTA’. E’ AUTOSABOTAGGIO. E ATTACCO ALLE FELICITA’ ALTRUI. Come se l’illusoria speranza che gli altri muoiano davvero di invidia e frustrazione possa permettere loro di sopravvivere ancora, come uniche divinità di un mondo terreno banale.
Se tu hai avuto a che fare MOLTO DA VICINO con un narcisista, SAI. Se tu ormai sai bene che esistono persone così e in che modo sono fatte al loro più profondo interno, SAI. E non ti sarà neanche così difficile capire e scremare. Ed anche non cadere nella manipolazione, quella manipolazione che ti vuole insoddisfatta della tua vita, depressa dei tuoi impegni, BLOCCATA, rabbiosa della nullafacenza di chi pensa di esser stato più furbo di te, rabbiosa dell’intenzionalità maligna di chi pensa di esser stato più efficace e che soprattutto hai paura che non verrà mai punito per com’è e per cosa diabolicamente architetta nella sua mente. La mia domanda è: che ti importa? Non c’è da augurare la punizione a nessuno. E se proprio ti importa, e se proprio vuoi sapere se ci sia o no una giustizia, la giustizia non è che CI SARA’, la giustizia con i narcisisti C’E’ tutti i giorni, ma loro non se ne accorgono (per fortuna loro). Girano sempre intorno a se stessi, come una trottola che ogni tanto passa sotto alla luce (quella degli altri, quegli “altri” che loro incontrano nel cammino della loro vita e ai quali ruba la luminosità e l’energia), e ritornano allo stesso punto di sempre, con il petto sempre un po’ più impettito e visibili solo a chi ancora non ha visto che dentro c’è solo vuoto cosmico. Non costruiscono nulla: come potrebbe mai farlo un drogato? E come potrebbe mai essere libero un drogato? I narcisisti sono dei drogati. Drogati del nettare che possono prosciugare alle persone, possibilmente empatiche, ma non è necessarie, va bene chiunque. Chiunque li degni di attenzione. Chiunque li degni di amore e di odio, di desiderio e di sdegno. Sono troppo impegnati a sopravvivere mangiando gli altri (e poi sputandoli) per costruire davvero, per evolversi davvero, per imparare dagli errori e migliorare nel profondo. Sono troppo impegnati a ricercare le dosi di droga dell’approvvigionamento narcisistico che tanto ricercano, nelle persone, nei lavori. Chi cerca questo, non può costruire. Chi cerca questo realizza maschere di canapa, invece che di paglia, e non sia un soffio, non sia una folata di vento, ma alla prima debole tormenta, tutto viene giù, e loro dentro sono sempre gli stessi. Vuoti, egoisti, non sviluppati affettivamente, impauriti del mondo che va avanti, invidiosi, codardi. Non ti basta? Forse per punti è ancora più chiaro. Pensa che vivono senza saper amare; vivono senza gratificazione profonda di cosa (non) costruiscono di nobile; vivono con patologica invidia, che è DI PIU’ della “normale” deleteria invidia; vivono con paranoia che gli altri siano pericolosi solo perchè capaci di provare sentimenti sani; vivono con sdegno vedendo persone non vittime del proprio ego e schiave degli altri, le quali costruiscono senza appigliarsi ai grilli per la testa che li porta a volare sopra a tanta superficie; vivono in una perenne insoddisfazione che li porta a rendersi conto ciclicamente di non essere “dio” come a volte arrivano a pensare. Questa non è felicità. E questa non si avvicina neanche più lontanamente… ALLA LIBERTA’.
Il narcisista non vuole essere schiavo di nessuno, ma non solo è schiavo di tutti coloro che risucchia: è anche schiavo di se stesso.