
Anche i narcisisti risentono del periodo di quarantena. Anzi, sono forse coloro che, più di chiunque altro, lo accusano, e per varie ragioni. Essere chiusi è per tutti un motivo di cambiamento di abitudini, di cercare di assestare la quotidianità e cercare di trarre beneficio dalle piccole cose, ma per i narcisisti il cambiamento è ancora più sostanziale.
Come primo aspetto consideriamo il fatto che il narcisista vive una vita DIPENDENTE DA CIO’ CHE TRAE DALL’ESTERNO, attraverso le reazioni e percezioni degli altri nei suoi confronti, quindi per un narcisista rimanere in casa e condurre una vita solamente autosostentata è un’impresa davvero ardua. Per lui, anche solo uscire a fare una passeggiata è un’occasione per risucchiare dall’esterno, che sia un occhiolino ad una commessa del supermercato, o che sia una passeggiata in strada sfoggiando la maglia preferita ed avere l’illusione, anche che se spesso non fondata, di essere oggetto dello sguardo di qualcuno. Bene, la quarantena ha diminuito fortemente le occasioni di approvvigionamento: per una persona sana è stato/è un periodo faticoso, ma anche occasione di piacevoli riscoperte, tipo ritrovate capacità manuali, come coltivare la passione per la cucina, o per il giardinaggio, o per il cucito, o per la lettura, o anche per riservare più momenti per godere i propri familiari, invece, per il narcisista, è un totale STILLICIDIO, ed anche una inevitabile NOIA. Se chiedi ad un narcisista quali siano le sue passioni, lui o non saprebbe risponderti, o ti risponderebbe elencandoti attività o situazioni in cui lui associa la felicità che prova al rifornimento narcisistico che ricava da chi lo guarda, da chi lo ammira, da chi lo invidia. Può dirti che ama la montagna, perchè ha un blog di trekking, può dirti che ama cucinare perchè ha un blog di cucina (e NON il contrario), può dirti che ama la palestra perchè, mentre si pompa i muscoli, la sua immagine di felicità è quando vedrà la sua massa muscolare aumentare dalla impedenziometria e gli altri vedranno la sua massa muscolare essere cresciuta. Se mancano queste spinte narcisistiche, il narcisista è un essere morto. Ed è in questi casi che (non) si rende conto di quanto lui non sia capace di godere a fare qualcosa nel mentre lo fa. Dunque la noia del narcisista nasce nel momento in cui scarseggia di occasioni che lui ha sempre reputato felici, nella misura in cui lo tenevano in vita attraverso le percezioni di essere considerato dagli altri, vedi i tanti narcisisti istrionici patiti di discoteca, vedi i narcisisti che vivono ogni aspetto della loro vita, dal lavoro, agli aperitivi quotidiani, alle cene in posti chic, come occasioni per esporre la loro merce da ammirare. Rimanere in casa e guardarsi dentro (azione impossibile da attuare per un narcisista), o anche solo guardarsi da fuori ma in pigiama, è un qualcosa di davvero arduo per loro, e non mi riferisco solamente e banalmente ai narcisisti overt, quelli palesi, ma anche ai narcisisti covert, quelli nascosti, che subiscono la stessa sensazione di agitazione e vuoto. Qualsiasi tipo di narcisista, ora, in questa situazione generale di lockdown, non può vestirsi bene per il gusto di farsi vedere, non può intessere conoscenze per il gusto di mettersi sempre alla prova per piacere e vedere responsi nell’altro, e, come ultimo, ma non meno importante, NON PUO’ MANTENERE AGEVOLMENTE TUTTE LE AVVENTURE SESSUALI/ DI SIMPATIA (non mi veniva altro termine visto che “sentimentali” non è appropriato, e neanche “affettive” è appropriato) CHE PORTA AVANTI SIMULTANEAMENTE.
E qui il discorso si fa interessante. Cosa può fare il narcisista per mantenere quel minimo di approvvigionamento caldo per ora, ora che ne è sprovvisto e ne soffre, e per dopo, quando il virus, si spera, un giorno si plachi e tutto si riapra?
- La più banale risposta è: usa i social. Usa SPIETATAMENTE i social. Può usarli attivamente, cioè pubblicando foto sue, o di cosa sta facendo, per iniettarsi sempre quel minimo di approvvigionamento narcisistico che fuoriesce dai commenti alle storie, o dai commenti ai post, e può usarli passivamente, ovvero scrivendo su direct, o commentando foto di vecchie prede o future prede. In entrambi i casi, l’effetto è abbastanza appagante da farlo rimanere in uno stato psichico accettabile. Può spendere anche ore ad alimentarsi di approvvigionamento narcisistico già solo nel mentre sceglie la foto migliore da pubblicare ed immaginando i commenti, e poi l’ulteriore dose avverrà dopo, quando ci saranno i commenti e le reazioni effettive.
- Un’altra risposta è: apre il vecchio libro delle ex e si spreca a fare cucù (i cucù del narcisista sono dei messaggini, o squilli, o commenti sui social alle ex, allo scopo di far pensare loro “ehi, guarda che io ci sono sempre, eh!”) anche alle più impensate. Questo è un periodo particolarmente a rischio per tutte le ex, non solo per quelle fresche, ma anche per quelle più datate. L’intento del narcisista è ovviamente quello di scacciare la noia CERCANDO REAZIONI, di qualsivoglia genere. E ci riesce quasi sempre. Molte vittime, se ancora non sanata la loro dipendenza, e se non ancora a conoscenza di queste dinamiche, hanno dei sussulti e dei veri e propri attacchi di cuore e nostalgia a seguito di questi cucù, soprattutto in un periodo difficile e segregato anche per loro. Il narcisista buon altro tempo della giornata, quindi, lo spenderà architettando questi mini ritorni e cibandosi delle reazioni delle donne. Può esserci quella furiosa che lo alimenterà con l’importanza che gli dà arrabbiandosi, litigando con lui per ore al telefono (ed intanto, però, l’ha RIAGGANCIATA), oppure può esserci quella che lo risente come nulla fosse come una pseudoamica pronta a diventare la sua TROMBAmica quando allenteranno anche solo parzialmente la quarantena, oppure può esserci quella ancora sotto un treno per lui, che da mesi e anni sta aspettando quel messaggio ed ora che lo ha ricevuto, dopo i tentennamenti iniziali, è ripiombata nell’amore più profondo e nelle dichiarazioni più tronfie di sentimento, convinta che lui sia davvero tornato e senta solo lei. Insomma la giornata dovrebbe volgere al termine dopo tutte queste attività, considerando anche il fatto che il narcisista è PIENO di ex, quindi, indicativamente alla sera ci arriva subito, ma un altro po’ di tempo potrebbe avanzare – non menziono il lavoro. E’ un aspetto troppo soggettivo di ogni narcisista, anche se, anch’esso, ha un ruolo sempre disfunzionale, ovvero o è ultra – svolto, nel caso di lavori prestigiosi che accrescano l’immagine e il potere e allora è un ennesimo strumento di approvvigionamento narcisistico, oppure spesso un lavoro non ce l’hanno, scostanti come sono a tenersene un po’ per decente tempo – . Dunque, il narcisista cos’altro potrebbe fare?
- SITI PORNO. Sì, il narcisista è un assiduo frequentatore di siti porno. La masturbazione è per il narcisista forse uno dei momenti di intimità più vera, in cui non deve avere il timore di entrare in intimità con qualcun altro che non sia se stesso, ed è anche il momento in cui può dare sfoggio alle sue perversioni più estreme. Il narcisista ama superare i limiti nel sesso. Con la risorsa primaria (la fidanzata ufficiale) non lo farebbe mai, e non arriverebbe a farlo neanche con le fonti secondarie, e neanche terziare tipo sesso occasionale con quelle tipe di cui ha il numero ma a malapena ricorda il nome, o proprio le prostitute. Il narcisista non vuole scomporsi veramente nel sesso, e non vuole farsi vedere scomposto veramente nel sesso, ma può concedersi di perdersi quando è solo, e quando può vedere e “vivere” virtualmente ciò che vuole (spesso anche scene estremamente perverse e con soggetti di diverso orientamento sessuale rispetto al suo). Ecco, in quarantena, situazioni permettendo in casa, il narcisista si consolerà anche molto con questo.
Consideriamo comunque il fatto, che all’inizio accennavo, che il periodo di chiusura è molto stressante per un narcisista. Talvolta può incorrere in momenti di estrema depressione, che poi neutralizza con queste panacee del momento che qui sopra ho citato, ma lo svegliarsi con il senso di incompiutezza può essere frequente. Le crisi di astinenza delle precedenti palate di approvvigionamento narcisistico, di cui era dotato prima, possono essere violente, e tutto ciò può portare a scompensi nella sua mente che comunque – a differenza di coloro, NON AFFETTI da questo disturbo, e che hanno ansia, e noia, e panico – non porta ad una introspezione, ad un’analisi su cosa c’è che in lui manchi, cosa gli provochi questo cratere emotivo e di spinta vitale, perchè il narcisista non è allenato a questo, non è predisposto cognitivamente ad andare dentro se stesso. E’ un po’ come se in questo periodo i suoi problemi volessero venire al pettine, ma impossibilitati, perchè soffocati dai sintomi di ansia e noia, e soffocati da questi deterrenti del momento che gli garantiscono ancora un altro po’ di approvvigionamento per non morire.