cassonetto by Alberto Frias

Quante volte avrai sentito dalla bocca del narcisista, o percepito che così pensasse, “Bisogna mantenere contatti! Creare reti di conoscenze!”, in maniera petulante, magari quella volta che tu storcevi il naso quando gli facevi notare che non era normale mantenere un rapporto di, seppur “amicizia”, con quella ex. Quante volte hai visto il narcisista bearsi, e mostrarti, con soddisfazione, il lungo numero di contatti in rubrica esclamando “Guarda! Guarda quanti contatti ho. Guarda con i tuoi stessi occhi il numero!”. E tu, a notare la sua espressione di sincera eccitazione, avrai pensato “poveretto”, o, se ancora totalmente soggiogata, “beato lui, che è così amato da tutti e conosce il mondo”.

I narcisisti godono dell’avere quanto più grande la loro platea, perché il parametro con cui misurano il proprio valore è un parametro ESTERNO, esclusivamente esterno, cioè basato su QUANTE persone li ammirino. Intorno a questo meccanismo si basano tutte le loro azioni e il loro modo di ragionare. Non c’è un’esigenza di creare vere relazioni, basate sulla reciprocità, sul rispetto, sull’affetto, perchè il narcisista cerca solo NUOVI SPETTATORI, continuamente, spasmodicamente per tutta la vita, poichè sempre insoddisfatto del numero che raggiunge.

Inoltre, il narcisista accumula per avere la percezione di non perdere mai il controllo, e non perdere mai, in generale, nessuna delle sue vittime, quando qualcosa lui la percepisce di sua proprietà, come appunto le relazioni con le sue ex (vedi i suoi saltuari ritorni dopo lo scarto). In senso più generale e drammatico, lo psicopatico, per esempio il tipico serial killer – pensiamo ai più famosi americani – accumula vittime, e custodisce segretamente i corpi che macabramente colleziona nelle sue cantine. Ecco, i narcisisti patologici hanno lo stesso meccanismo di gratificazione, ovviamente in piccolo. Accumulano per autogratificarsi ed avere il controllo sulle proprie vittime, come trofeo di così tante conquiste e come loro oggetti per sempre.

Porterò vari esempi per chiarire il concetto. Pensiamo all’accumulo seriale di oggetti da parte del narcisista. Ti sarà capitato di trovare oggetti di sue ex fidanzate, che lui con nonchalance usa ancora in tua presenza, tipo felpe, tipo calzini, tipo creme per il viso, e che appunto ti presenta come l’oggetto di quella, l’oggetto di quell’altra, normalizzandone l’uso. E ti sarà capitato che alcune cose tue lui le abbia ancora con sé, anche ora che (spero) ti abbia scartata, e quindi liberata. Può averti esplicitamente chiesto di tenere qualcosa di tuo, o tu spontaneamente glie lo hai dato, o hai ricordato accidentalmente che quella cosa che non trovi è ancora a casa sua e sai che lì rimarrà. Questo di tenere le cose delle ex è un modo di “marcare il territorio” con le vittime, che per lui sono effettive proprietà. E’ un modo per rimanere sempre padrone delle vittime attraverso i loro oggetti, della serie “qui piscio io, ed è territorio mio”. Ecco perchè, nonostante stesse con te, la proprietà che lui deteneva per, per esempio, Federica (nome inventato), non si annulla, perchè lei era e rimarrà di sua proprietà, e l’indossare quella felpa rappresenta un po’ quello. Poi, non dimentichiamo anche che il narcisista è vergognosamente tirchio, quindi qualsiasi scrocco è per lui una gratificazione.

Ma pensiamo anche solo al meccanismo dei social. Il narcisismo divampa nei social. E’ inquietante come i social abbiano squarciato le ferite narcisistiche di molte persone che forse alla patologia non ci sarebbero mai arrivate senza. Il principio di piacere che si instaura, e che fa così tanto regnare i narcisisti in questo mondo, è dettato dall’accumulo più o meno abbondante di seguaci. Anche questo è un vero e proprio accumulo. L’individuo non ha un’importanza in quanto tale, ma ha un’importanza nella misura in cui fa parte di una quantità che soddisfi l’ego del narcisista. Va da sè capire come ogni tipo di possesso che percepisce di avere il narcisista, sia oggetto, sia persona, sia relazione, è un dispositivo che serve a ristabilire la sua sensazione di controllo e la sensazione di avere potere su qualcosa. Tenere quella felpa dà l’illusione che quella fonte (la ex vittima), che per qualche motivo lui ha lasciato perchè non serviva più, potrebbe sempre servire in futuro, e lui ne è il possessore, quindi può decidere quando e come tornare, perchè lei è sua. Avere quel numero alto di seguaci dà l’illusione di poter rimanere in quella posizione di superiorità, che, a prescindere, merita rispetto maggiore degli altri, e possibilità di non attaccamento reale a nessuno. Avere tanti numeri in rubrica permette, allo stesso modo, di giustificare una posizione di superiorità rispetto agli altri, basata sulla sua personalità più ricercata, più VIP, meno anonima (secondo la sua visione), tanto agognata, in quanto il narcisista ne morirebbe se percepisse, anche solo per un istante, la verità del suo essere, cioè che, in quanto essere umano, è alla pari di qualsiasi altro essere umano, se non inferiore a livello di contenuti reali e coscienza, ed empatia, e conoscenza di sè.

Ciò che si deduce è quanto vuoto di sostanza queste persone abbiano. Ciò che si deduce è quanto, appunto, poco conoscano le proprie reali virtù, quanto poco conoscano ciò che realmente provoca loro felicità nel mentre agiscono, e non in funzione esclusiva del ricevere il tornaconto dall’esterno o del loro immaginare che, in base ad una determinata azione, avranno il tornaconto dall’esterno. Se ci pensi è una vita a metà, o peggio ancora, è una vita non loro e neanche di nessuno. E’ un’immaginazione, è un’illusione, perchè le persone integre vanno avanti, e spesso non provano neanche poi così tanta invidia per i narcisisti, e dopo averli smascherati proprio neanche un po’, ma i narcisisti avanti non ci vanno, perchè non vivono la loro vita. Vivono una vita al servizio del proprio falso sè grandioso e sfruttando persone che la loro vita, invece, cercano di viverla, con dolori, con passioni, e più in generale con EMOZIONI e SENTIMENTI, che i narcisisti non provano, se non nella misura in cui siano esclusivamente approvvigionamento narcisistico (vedi l’infatuazione nel love bombing) o perdita di approvvigionamento narcisistico (vedi la rabbia di quando una vittima si ribella).

E’ o non è questa una schiavitù? I narcisisti sono schiavi di se stessi. E sono schiavi degli altri, che loro paradossalmente usano. Tutta questa cattiveria deve pur fuoriuscire da qualcosa, e fuoriesce da un dolore ed una lontananza da sè inquantificabili. Se perdono il controllo sono perduti, se vedono un solo tassello scomporsi sono finiti, se non hanno tutto sotto la loro illusione di possesso sono angosciati. E, per quanto FACCIANO i liberi, non sono mai liberi davvero da ciò che accumulano con lo scopo di sconfiggere, invano, la paura di perderli, e sconfiggere, invano, la paura di perdersi.